Tendinite del Tendine di Achille
La tendinite achillea è un’infiammazione (o degenerazione) del tendine di Achille, che collega i muscoli del
polpaccio al calcagno. Curiosamente, oltre ai runners, risulta molto frequente anche nei “weekend warriors” –
chi pratica sport solo nel tempo libero – a causa di un’improvvisa variazione del carico di lavoro sul tendine.
Anatomia e Fisiopatologia
Il tendine di Achille (o tendine calcaneare) è la struttura tendinea più robusta e spessa del corpo umano.
Origine: muscoli gastrocnemio e soleo.
Inserzione: superficie posteriore del calcagno.
Meccanismo patogenetico:
Microtraumi ripetuti → rottura/disorganizzazione delle fibre collagene → tentativo di riparazione con formazione di tessuto fibroso (tendinosi) → dolore e riduzione della capacità di carico.
Classificazione Clinica
Stadio I – Tendinite Acuta:
Dolore localizzato 2–6 cm sopra il calcagno, comparso da poco, soprattutto all’inizio e fine allenamento.Stadio II – Tendinopatia Subacuta/Subcronica:
Dolore più persistente durante tutta l’attività, con modesta rigidità mattutina.Stadio III – Tendinosi Cronica:
Degenerazione tendinea con ispessimento locale, possibile formazione di noduli, dolore anche a riposo.
Epidemiologia
Incidenza: circa il 6–18 % dei corridori sviluppa tendinopatia achillea.
Età: picco tra i 30 e i 50 anni.
Sesso: leggero predominio maschile.
Impatto: può richiedere mesi per risolversi, con conseguente interruzione dell’attività sportiva e lavorativa.
Fattori di Rischio
Aumento rapido del carico di allenamento (distanza, velocità).
Calzature inadeguate, superfici dure.
Squilibri muscolari (polpaccio rigido).
Età avanzata e scarsa vascolarizzazione tendinea.
Obesità, patologie metaboliche (diabete, ipercolesterolemia).
Sintomatologia
Dolore puntiforme lungo il tendine, spesso 2–6 cm sopra il calcagno.
Ispessimento o nodularità del tendine.
Rigidità mattutina o dopo periodi di inattività.
Dolore all’inizio e alla fine dell’attività, che può attenuarsi durante lo sforzo e riacutizzarsi al termine.
Diagnosi
Valutazione Clinica:
Palpazione dolorosa e valutazione dell’ispessimento.
Test di resistenza al polpaccio (heel raise) evoca dolore.
Esami Strumentali:
Ecografia: valuta ispessimento del tendine (>7 mm) e disomogeneità delle fibre.
Risonanza Magnetica (RMN): indica estensione della degenerazione e presenza di neovasi.
Radiografia: esclude calcificazioni o entesofiti.
Approcci Terapeutici
Trattamento Conservativo
Efficace nel 70–80% dei casi.
Riposo relativo e modifica dell’attività sportiva.
Crioterapia e FANS per il controllo del dolore acuto.
Calzature e ortesi con supporto del tallone.
Stretching e rinforzo (vedi sezione Fisioterapia).
Intervento Infiltrativo
Corticosteroidi: usati con cautela per evitare rotture tendinee.
PRP (Plasma Ricco di Piastrine): stimola la riparazione, con risultati promettenti.
Autologous Blood Injection (ABI): alternativa a PRP.
Chirurgia
Riservata al < 5% dei casi cronici non responsivi.
Debridement parziale del tendine.
Teno–peritenolisi per ridurre la voluminosa periteno.
Trattamenti fisioterapici migliori secondo la letteratura
Esercizi Eccentrici del Polpaccio
Cosa prevede: discesa lenta su polpaccio da step, carico progressivo.
Evidenza: Alfredson et al. mostrano miglioramento significativo del dolore e della funzione.
Terapia Manuale e Mobilizzazione
Cosa prevede: tecniche miofasciali, massaggio trasversale profondo.
Evidenza: approcci manuali integrati agli esercizi favoriscono la guarigione tendinea.
Rinforzo con Heavy Slow Resistance
Cosa prevede: allenamento a carico lento e alto (squat monopodalico, calf raise).
Evidenza: come alternativa o integrazione agli esercizi eccentrici.
Onde d’Urto (ESWT)
Cosa prevede: applicazione di onde acustiche a bassa/alta energia sul tendine.
Evidenza: riduce dolore e migliora la struttura tendinea nei casi resistenti.
Elettroterapia e Ultrasuoni
Cosa prevede: TENS per il dolore, ultrasuoni per stimolare la vascolarizzazione locale.
Evidenza: utili come complemento al programma di esercizi.
Conclusioni
La tendinite del tendine di Achille risponde bene a un approccio multimodale: combinazione di esercizi eccentrici (o heavy slow resistance), terapia manuale, tecniche strumentali ed eventualmente infiltrazioni rigenerative. Il monitoraggio regolare e la personalizzazione del programma sono essenziali per un recupero efficace e per prevenire ricadute.
Fonti di Approfondimento
Alfredson H. et al. Eccentric calf-muscle training in Achilles tendinosis
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/9720972Maffulli N., Longo U.G., Denaro V. Novel approaches for the management of tendinopathy
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/20826736Beyer R. et al. Heavy slow resistance vs eccentric training in Achilles tendinopathy
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/26076559Mani-Babu S. et al. Shockwave therapy for chronic Achilles tendinopathy: a meta-analysis
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/21282742Williamson A. et al. Effectiveness of physical therapy modalities in Achilles tendinopathy
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/17595686

