Contratture Muscolari

La contrattura muscolare è una contrazione involontaria e prolungata di parte del ventre muscolare, che

determina accorciamento e rigidità. Uno studio su ratti ha dimostrato che sette giorni di

ultrasuoni terapeutici migliorano significativamente la produzione di forza dopo un danno muscolare da

contrazione. Un dato curioso riguarda il mondo del calcio professionistico: in diversi studi condotti sui

giocatori di élite, fino all’80 % degli infortuni muscolari (quasi sempre contratture) insorge nei primi

15 minuti di gioco, ovvero quando i muscoli non hanno ancora raggiunto la loro massima temperatura e

perfetta efficienza contrattile. Questo sottolinea quanto un riscaldamento inadeguato, specialmente in

partite ad alta intensità, possa favorire l’insorgenza delle contratture anche in atleti di primissimo livello.

Anatomia e Fisiopatologia

Il muscolo scheletrico è costituito da fasci di fibre circondati da tessuto connettivo. Normalmente, l’interazione actina‑miosina regola contrazione e allungamento.

Nella contrattura:

  • Accorciamento prolungato delle fibre → ponti actina‑miosina stabili.

  • Alterazioni ultrastrutturali → aumento di collagene e tessuto fibroso.

  • Ischemia locale da spasmo → dolore viscerale e perpetuazione dello spasmo.

Può insorgere in muscoli sani per sovraccarico, in muscoli immobilizzati o in muscoli spastici da lesione neurologica.

Classificazione e Tipologie di Contrattura Muscolare

  1. Da Sovraccarico Acuto.

  2. Da Affaticamento Cronico.

  3. Da Immobilizzazione Prolungata.

  4. Neurologica (Spastica).

  5. Da Trauma Diretto.

Epidemiologia

  • Sportivi: contratture fino al 30 % di tutti gli infortuni muscolari.

  • Anziani immobilizzati: > 40 % sviluppa retrazioni dopo 2 settimane di inattività.

  • Impatto: dolore cronico, ridotta funzionalità, costi elevati.

Fattori di Rischio

  • Riscaldamento/​stretching inadeguati.

  • Sovraccarico ripetuto senza recupero.

  • Posture scorrette.

  • Disidratazione/​squilibri elettrolitici.

  • Spasticità neurologica.

  • Traumi pregressi non risolti.

Sintomatologia

  • Dolore sordo e costante.

  • Rigidità e limitazione del ROM.

  • Nodo palpabile o “cordone” teso.

  • Compensi posturali e sovraccarichi secondari.

Diagnosi

  • Clinica: palpazione, test del ROM con goniometro.

  • Ecografia: ispessimento e pattern eco‑alterati.

  • Elastografia: valutazione della rigidità.

  • RMN: per escludere lesioni associate.

Approcci Terapeutici

Trattamento Conservativo

  • Riposo relativo e modulazione del carico.

  • Calore locale prima dello stretching (migliora l’elasticità) [Fonte] PubMed.

  • Massaggio trasversale profondo e mobilizzazioni.

Tecniche Strumentali

  • Ultrasuoni terapeutici per migliorare ROM e ridurre spasm [Fonte] PMC.

  • TENS per modulare il dolore.

  • Onde d’urto radiali combinate con diatermia per alleviare contratture da immobilizzazione [Fonte] PubMed.

  • Idrokinesiterapia in acqua calda per rilassare e allungare sotto gravità ridotta [Fonte] PubMed.

Intervento Infiltrativo/​Chirurgico

  • Tossina botulinica in contratture spastiche resistenti.

  • Tenotomie parziali in contratture cicatriziali croniche.

Trattamenti fisioterapici migliori secondo la letteratura scientifica

  1. Stretching PNF

    • Protocollo: contrazione isometrica (5–10 s) seguita da allungamento passivo (30 s).

    • Evidenza: massima efficacia nello sviluppo del ROM a breve termine [Fonte] PubMed.

  2. Terapia Manuale + Home Stretching

    • Protocollo: mobilizzazioni, massaggio profondo e stretching domiciliare personalizzato.

    • Evidenza: significativa riduzione di dolore e rigidità in sindromi da contrattura (es. spalla congelata) [Fonte] PubMed.

  3. Esercizi Eccentrici Controllati

    • Protocollo: eccentrica lenta con carico progressivo (2–3 set da 15 ripetizioni).

    • Evidenza: migliora tolleranza al carico e riorganizza le fibre collagene [Fonte] PubMed.

  4. Onde d’Urto Radiali

    • Protocollo: 3–5 sedute settimanali su area contratta.

    • Evidenza: riduce fibrosi e contrattura se integrato a stretching [Fonte] PubMed.

  5. Idrokinesiterapia + Rilassamento Neuromuscolare

    • Protocollo: esercizi passivi e attivi in acqua a 32–34 °C, con tecniche di respirazione.

    • Evidenza: efficace nel ridurre la spasticità e la tensione muscolare [Fonte] PubMed.

Conclusioni

La contrattura muscolare risponde meglio a un approccio multimodale che unisca calore, massaggio, tecniche manuali, stretching PNF, ultrasuoni, onde d’urto e idrokinesiterapia. La personalizzazione del percorso riabilitativo, supportata da evidenze PubMed, è fondamentale per ripristinare lunghezza, forza e funzione, prevenendo recidive.

Fonti di Approfondimento

Fisiologia della contrattura muscolare