Strappo Muscolare
Lo strappo muscolare (o “muscle tear” in inglese) è un danno acuto alle fibre muscolari che si verifica
quando il muscolo viene sottoposto a uno stiramento superiore alla sua capacità di resistenza.
Curiosità: in uno studio condotto su calciatori professionisti si è osservato che oltre il 37 % di tutti gli
infortuni muscolari riguarda proprio gli strappi agli ischiocrurali (hamstring), rendendoli la lesione muscolare
più comune nello sport.
Anatomia e Fisiopatologia
Il muscolo scheletrico è costituito da fibre raggruppate in fascicoli, rivestiti da tessuto connettivo (endomisio,
perimisio, epimisio). Ogni fibra contiene miofibrille dove actina e miosina scorrono per generare contrazione.
Strappo di I grado: lesione di poche fibre, dolore localizzato, nessuna perdita di forza significativa.
Strappo di II grado: rottura parziale di molte fibre, dolore moderato, edema e limitazione funzionale.
Strappo di III grado: rottura completa del ventre o dell’avulsione tendinea, dolore severo, scomparsa della funzione muscolare e possibile ematoma.
Il meccanismo scatenante è quasi sempre uno stiramento rapido o uno sforzo eccentrico (muscolo che si allunga sotto carico), che supera la resistenza dei ponti actino‑miosinici, provocando micro o macro‑lesioni.
Classificazione e Tipologie di Strappo
Per Localizzazione:
Muscoli posteriori della coscia (hamstring).
Polpaccio (gastrocnemio).
Quadricipiti (retto femorale).
Adduttori (pube e inguine).
Paravertebrali (lombari).
Per Gravità (I–III grado) (come sopra descritto).
Per Tipo di Meccanismo:
Eccentrico (più frequente).
Concentrico (meno comune).
Isometrico (raro).
Epidemiologia
Sport di squadra (calcio, rugby, hockey): strappi rappresentano il 10–15 % di tutte le lesioni sportive, con un’incidenza di 0,8 per 1 000 ore di esposizione nei match.
Runner e velocisti: fino al 50 % di tutti gli infortuni muscolari riguarda i muscoli ischiocrurali.
Popolazione generale: strappi da sforzi improvvisi o cadute sono frequenti in soggetti sedentari che riprendono attività senza adeguata preparazione.
Fattori di Rischio
Debolezza muscolare (in particolare degli ischiocrurali).
Squilibri flessibilità‑forza tra agonisti e antagonisti.
Affaticamento e recupero insufficiente.
Precedenti strappi: fino al 34 % di recidive nelle prime 2 settimane dopo il rientro.
Riscaldamento e stretching inadeguati.
Anomalie biomeccaniche (asimmetrie dell’arto, tecnica di corsa scorretta).
Sintomatologia
Dolore acuto e localizzato al momento dell’infortunio, spesso accompagnato da “schiocco” udibile o percepibile.
Edema ed ecchimosi nelle 24–48 ore successive.
Limitazione funzionale e perdita di forza nel muscolo colpito.
Sensazione di “vuoto” o cedimento in caso di strappi di III grado.
Diagnosi
Esame Clinico
Ispezione del gonfiore e dell’ematoma.
Test di allungamento (es. stretch passivo) e di contrazione isometrica.
Imaging
Ecografia muscolare: visualizza la sede e l’estensione della rottura.
Risonanza magnetica (RMN): gold standard per valutare l’entità del danno e la presenza di edema intramuscolare.
Trattamento
Fase Acuta (0–72 ore):
Protezione e Riposo (RICE: Rest, Ice, Compression, Elevation).
Crioterapia 3–4 volte al giorno (10–15 min di durata).
Compressione e elevazione per ridurre l’edema.
TENS per il controllo del dolore.
Fase di Riparazione (3–14 giorni):
Mobilizzazione precoce entro il range indolore.
Isometrici per mantenere il tono muscolare.
Stretching blando e massaggio trasversale profondo.
Fase di Rimodellamento (2–6 settimane):
Esercizi concentrici‑eccentrici controllati con carico progressivo.
Progressive agility and trunk stabilization (PATS) dimostrato ridurre recidive rispetto a stretching isolato.
Plyometric e drills sport‑specifici nella fase avanzata.
Strappi di III grado e Avulsioni Tendinee:
Valutazione chirurgica se completo, con possibile riparazione o ancoraggio del tendine.
Riabilitazione e ritorno allo Sport
Un protocollo ben strutturato segue tre principi fondamentali:
Carico Progressivo:
Dalle contrazioni isometriche fino agli sprint leggeri.
Propriocezione e Controllo Neuromuscolare:
Esercizi su superfici instabili, occlusione visiva e training di equilibrio.
Indicatori di Prontezza (RTS criteria):
Assenza di dolore a riposo e sotto carico moderato.
ROM completo e pari‑bilaterale.
Strength ≥ 90 % rispetto all’arto sano.
Test funzionali sport‑specifici superati.
Prevenzione
Programmi di riscaldamento dinamico (Nordic hamstring curl, esercizi di allungamento attivo, ecc.).
Allenamento eccentrico regolare degli ischiocrurali.
Bilanciamento flessibilità‑forza tra muscoli antagonisti.
Recupero e idratazione adeguati.
Screening video‑analisi per correggere schemi di movimento a rischio.
Fonti di Approfondimento
Incidenza strappi negli sport di squadra (10%):
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/36455927/ PubMedDebolezza degli ischiocrurali come fattore di rischio:
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/30747574/ PubMedConfronto STST vs PATS nella riabilitazione:
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/15089024/ PubMedRehabilitation of acute hamstring strain injuries:
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/25818713/ PubMedHamstring tra le lesioni muscolari più comuni (37%):
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/36695100/ PubMed


Classificazione dello strappo muscolare